Fattori di rischio

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Fattori modificabili

Fattori non modificabili

Tenere sotto controllo i fattori di rischio è molto importante.
L’80% degli ictus è evitabile.

Fattori modificabili

Ipertensione

L’ipertensione (avere la pressione arteriosa troppo alta) è il più importante fattore di rischio, soprattutto per l’ictus emorragico, ed è il più diffuso. Ma è il più facile da individuare e curare. Sfortunatamente molte persone non sanno di avere la pressione alta.

Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando:

  • La pressione arteriosa minima (pressione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90 mmHG
  • La pressione massima (pressione sistolica) supera costantemente il valore di 140 mmHg
  • Anche se uno solo dei due valori è fuori norma

L’ipertensione non risparmia nemmeno i giovani e i giovanissimi. Il dilagare di questa patologia tra bambini e ragazzi nei paesi industrializzati fa temere, per il futuro, una vera e propria epidemia di adulti ipertesi. Tra i possibili fattori alla base della patologia i più importanti sono la familiarità (influenza genetica), le abitudini alimentari, il sovrappeso, la sedentarietà ed eventuali squilibri ormonali.

La diagnosi e il trattamento dell’ipertensione sono spesso trascurati!

In Italia il 50% degli ipertesi non sa di esserlo, solo il 30% è trattato adeguatamente con normalizzazione della pressione e conseguente riduzione del rischio di futuri ictus e infarti.

Diabete

Circa 3 milioni di italiani soffrono di diabete. Le persone con diabete hanno un rischio di ictus 4 volte più alto. Questo accade principalmente perché il diabete si accompagna o provoca delle altre malattie che favoriscono l’ictus, 2 diabetici su 3 soffrono anche di ipertensione. Anche la fibrillazione atriale e il colesterolo elevato sono molto comuni tra i diabetici.

Cosa è il diabete? È una malattia cronica dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule ed il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel sangue (=iperglicemia).

In caso di ictus, se la glicemia è troppo alta il danno al cervello sarà più grave.

Come si riconosce il diabete? È necessario controllare regolarmente il livello di glucosio (glicemia) con un semplice esame del sangue. Valori al di sopra di 126 mg/100 ml indicano la presenza della malattia.

Come si cura il diabete? Spesso basta perdere il peso in eccsso e seguire una dieta adeguata per normalizzare la glicemia. Se non basta si assumono giornalmente farmaci (per bocca o per iniezioni sottocutanee, insulina) che sono di sicura effcacia. Questo riduce subito il rischio di ictus.

Fibrillazione atriale

Oltre un milione di italiani soffrono di fibrillazione atriale e hanno quindi un rischio di ictus 5 volte maggiore. 2 ictus su 3 causati dalla fibrillazione atriale potrebbero essere evitati. Purtroppo, molte persone non sanno di avere questa patologia.

Cosa è la fibrillazione atriale e come è collegata all’ictus? La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca in cui gli atri (due delle quattro cavità del cuore) hanno un’attività irregolare, caotica e troppo rapida. In questo modo gli atri non riescono a pompare efficacemente il sangue, che quindi ristagna. Inoltre il battito cardiaco diviene completamente irregolare.

Quando il sangue ristagna si formano facilmente coaguli, che vengono portati dal circolo sanguigno (emboli) fino alle più strette arterie cerebrali dove si “incastrano” bloccando il flusso di sangue e provocando quindi un ICTUS.

La buona notizia è che si può curare:

si può cercare di normalizzare il battito cardiaco, ma se non ci si riesce si può comunque contrastare la formazione di coaguli e quindi possibili ICTUS con farmaci specifici ed altamente efficaci (anticoagulanti).

Come si riconosce la fibrillazione atriale?

Spesso non ci sono sintomi, talvolta i pazienti lamentano senso di palpitazione al cuore, debolezza diffusa e lievi vertigini. Per la diagnosi basta un semplice elettrocardiogramma. Se hai più di 50 anni fai controlli annuali dal tuo medico.

Aterosclerosi

Cosa è l’aterosclerosi? È la progressiva formazione e ingrossamento delle “placche aterosclerotiche”, costituite principalmente da colesterolo, detriti cellulari e coaguli, nelle pareti delle arterie.

Conduce ad un progressivo restringimento del lume arterioso fino a completa occlusione, determinando un ictus o un infarto.

Le cause principali dell’aterosclerosi sono il fumo di sigaretta, il diabete, il colesterolo in eccesso, l’ipertensione.

È una malattia silente, non dà sintomi. Per questo è importante dare i controlli indicati dal tuo medico se hai uno o più delle possibili cause:

  • Fumo di sigaretta
  • Diabete
  • Colesterolo in eccesso
  • Ipertensione

La presenza di aterosclerosi viene comunemente confermata mediante esame Doppler delle principali arterie.

Come si cura l’aterosclerosi? Curando le cause che l’hanno determinata.

Ricorda: Se sei affetto da aterosclerosi è molto importante che tu conosca bene i sintomi dell’ictus e tu sappia come reagire in caso di ictus.

Colesterolo (in eccesso)

Cosa è il colesterolo? È una sostanza lipidica prodotta e utilizzata dal nostro organismo. La si trova in tutte le cellule, è essenziale per la sintesi di molti ormoni, la vitamina D e tutte le membrane cellulari.

Il colesterolo viene trasportato dal sangue (alle cellule e dalle cellule) legato a particolari proteine, le lipoproteine LDL (low-density-lipoprotein) e HDL (high-density-lipoprotein).

Qual è il rapporto tra colesterolo e ictus? Le LDL trasportano il colesterolo nelle cellule, dove viene utilizzato e, quello in eccesso, accumulato. Se il colesterolo è in eccesso, viene accumulato anche nelle pareti delle arterie. SI forma così un rigonfiamento delle pareti interne delle arterie, ovvero una “placca aterosclerotica” che continuerà ad aumentare di volume fino a restringere/occludere il lume dell’arteria, ed infine a determinare infarto e ictus. Il colesterolo LDL è infatti chiamato colesterolo “cattivo”.

Le lipoproteine HDL trasportano invece il colesterolo dalle cellule al fegato, dove viene smaltito. Aiutano a “pulire” le pareti delle arterie dal colesterolo qui depositato. Alti livelli di HDL sembrano ridurre il rischio di infarto e ictus. Il colesterolo HDL è infatti chiamato colesterolo “buono”.

Come si riconosce la presenza di colesterolo in eccesso? È una condizione di per sé silente, non dà alcun sintomo, ma è molto frequente (circa il 40% degli italiani).

Con un semplice esame del sangue è possibile quantificare i livelli di colesterolo-LDL, colesterolo-HDL, e di colesterolo totale. Se il colesterolo totale è oltre i 200mg/dl e il colesterolo HDL è inferiore a 40mg/dl, il rischio di ictus è aumentato.

I livelli di colesterolo nel sangue vanno controllati ogni 5 anni se hai dai 20 ai 45 anni di età, una volta l’anno dopo i 45 anni di età.

Come si cura il colesterolo in eccesso?

  • Con un’alimentazione appropriata, il colesterolo si trova in grande quantità in alcuni alimenti: uova, latte e latticini, carni rosse
  • Con uno stile di vita sano e non sedentario
  • Con farmaci da assumere quotidianamente (statine)

Fumo

È dimostrato che il fumo di sigaretta raddoppia il rischio di ictus.

La nicotina e il monossido di carbonio presente nel fumo delle sigarette danneggiano il sistema vascolare in molti modi. Il fumo diminuisce il livello di ossigeno nel sangue, favorisce la formazione di coaguli (trombosi), favorisce l’aterosclerosi.

L’uso dei contraccettivi orali insieme al fumo di sigaretta aumenta enormemente il rischio di ictus.

Fattori non modificabili

Etnia

Le popolazioni di origine africana hanno un maggior rischio di avere un ictus rispetto alla popolazione caucasica. Questo è dovuto al fatto che essi soffrono più frequentemente di ipertensione arteriosa, diabete, obesità.

Sesso

L’ictus uccide più le donne degli uomini. Nelle donne, l’ictus uccide il doppio del tumore al seno. Perché?

  • Le donne vivono più a lungo: 1 donna su 5 avrà un ictus nel corso della sua vita
  • L’uso delle pillole contraccettive, specie se associato al fumo e la gravidanza, contribuiscono ad elevare il rischio di ictus per molto tempo.

Ereditarietà

La probabilità di avere un ictus aumenta se un genitore, un nonno, una sorella od un fratello hanno avuto un ictus.

Avere un ictus raddoppia per ogni decade di vita dopo 55 annui.
In Italia, 1 persona su 6 avrà un ictus nell’arco della sua vita.

La possibilità di avere un ictus raddoppia per ogni decade di vita dopo 55 anni, sebbene l’ictus sia comune tra le persone più anziane, molte persone sotto i 65 anni possono essere colpite, ed anche persone ancora più giovani.

L’ictus non risparmia neanche i giovani e i giovanissimi.